JOE CAVA E LE ALETTE DI POLLO

 Ci sono momenti in cui passi tutto il giorno a pensare a che cosa fare, seduto magari sulla tazza del cesso, per poi arrivare ad una conclusione e dire: “Boh…mi metto a scrivere cazzate di racconti e pensare che qualcuno li leggerà prima o poi (penso poi che prima),ce la metto tutta ma alle volte le parole o i pensieri che vorrei scrivere non sono del tutto uguali a quelli che il tuo minuscolo e sconfinato cervello aveva pensato”

 Si chiamava Joe Cava, era un vecchio e schivo con una voglia irrefrenabile di non fare un cazzo. Aveva da poco iniziato a lavorare presso un Fast Food con servizio a domicilio, di quelli che friggono alette di pollo, pollo finto, pollo scoppiettante, pollo alla merda e così via… Nella piccola città di Los Cabesas, proprio sul confine di non so quale stato, Joe tutti i santi giorni prendeva la sua macchina trasandata ( ricordo ancora adesso che era una Chevrolet Bel Air di non so che anno, ereditata da suo padre un vecchio venditore di auto nello Utah) e si recava in quello squallido e puzzolente Fast Food di sole alette di pollo. L’odore nauseante di quella frittura fatta forse con olio di una Chevrolet Bel Air, era ormai impressa su tutto il vicinato e su tutte le mura di quella squallida cittadina.
 Prese una chiamata al Fast Food, pensava fosse la solita ordinazione, e invece… era la solita dannata ordinazione ma questa volta un po’ diversa, di quelle che non si dimenticano tanto facilmente neanche grazie a quella frittura di pollo che ormai aveva riempito ogni singolo neurone del suo cervello.
 Il tizio dall’altra parte della cornetta ordinò, dodici alette di pollo e una 7up, da consegnare il prima possibile presso il Motel sull’unica strada che percorreva da Nord a Sud quella squallida cittadina di Los Cabesas. Joe finì di friggere le ultime alette le infilò nel cartone e partì a tutta birra anzi a tutta 7up con la sua Bel Air. Arrivato al Motel, presso la reception un tizio dai lunghi baffi e totalmente sbronzo gli indicò quale stanza aveva ordinato. Forse non so, ma Joe aveva l’aria di uno che sapeva che stava succedendo qualcosa, di quelle arie della serie “la miglior arma è la fuga” si avvicinò davanti alla porta di quel Motel e di lì in poi la sua vita sarebbe cambiata, ma lui ancora non lo sapeva. Aprì la porta un tizio distinto in abito elegante, aveva tutto meno che la faccia da bravo ragazzo, era tutto sporco di rosso dalla faccia ai piedi ma ancora lucido da pagare il suo pranzo. Solo pochi minuti e Joe salì sulla sua auto e schiacciando fino in fondo l’acceleratore scomparve in una nuvola di fumo fatta di pneumatici di quella Bel Air ancora funzionante.
 Per giorni Joe aveva impressa nella sua mente quella faccia e quella scena scioccante e terribile, ancora non aveva capito come quell’uomo così distinto potesse aver commesso qualcosa. Forse non era neanche un omicidio o una regolazione di conti, forse era una lotta all’ultimo Ketchup con le alette di pollo. Non aveva ancora capito tutto questo, ma non aveva lasciato il suo lavoro, le sue alette ancora lo aspettavano tutte intrise di olio e burro.
 Erano passati giorni da quella spiacevole vicenda ed era un giorno come un altro a Los Cabesas ma solo per poco perché la polizia aveva trovato proprio in quel Motel un corpo di un uomo tutto sporco di rosso dalla faccia ai piedi ma ancora lucido da pagare il suo pranzo che giaceva sul letto con accanto una 7up e undici alette di pollo (erano i soli indizi che la polizia aveva trovato) e che riconducevano proprio a Joe Cava.
 La polizia lo interrogò per tutto il giorno ma l’unica prova che scagionava il vecchio Joe era l’aletta di pollo in più che non venne trovata sulla scena di quel macabro omicidio. Per tutto il resto della sua vita Joe non riuscì a capire che fine avesse fatto quell’ aletta di pollo che lo salvò dall’accusa di omicidio e dalla pena di morte. Negli ultimi anni cercò di trovare, anche tramite l’aiuto della polizia, l’aletta di pollo che lo aveva salvato ma niente, nessuno riuscì a risolvere il caso e da quel giorno alla cittadina di Los Cabesas venne dedicato un film intitolato “Joe Cava e l’aletta di pollo perduta”.

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